L'Italia è uno dei paesi piú cattolici dell’Europa e gli italiani mantengono ancora molte abitudini religiose. La Settimana Santa si svolgono diversi riti per ricordare la passione di Gesù Cristo. Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle tradizioni pasquali in Italia, ringraziando sempre la nostra Aletta, studentessa di lingua italiana, proveniente dall'Ungheria.
ROMA
Roma è sicuramente la città che richiama la maggior parte dei fedeli e turisti che arrivano per la ultima settimana prima della Domenica di Pasqua. Il Venerdì Santo c’è la Via Crucis al Colosseo, dove viene ricordato la via percorsa da Gesù per arrivare al monte Golgota/Calvaria dove è stato crocifisso. E la domenica di Pasqua tutti vanno in piazza San Pietro di ascoltare la benedizione “Urbi et Orbi” pronunciata dal Papa in 60 lingue tramessa ovunque nel mondo.
Quest'anno poi molti verranno a Roma per la celebrazione della Pasqua del nuovo Papa, appena eletto, Francesco I.
FIRENZE
In Toscana, a Firenze, nella culla della cultura italiana, come arriva la primavera, la città é piena dei eventi. Ma la cosa più particolare durante la Pasqua è Lo Scoppio del Carro, che è una tradizione antica. iniziata negli anni della prima Crociate per liberare il Santo Sepolcro dove hanno partecipato 2500 fiorentini guidati da Pazzino de Pazzi. Per il suo eroismo egli ricevette tre pietre del santo Sepolcro da portare a Firenze e accendere il santo fuoco e girare con un carro e portare la luce nelle case di fiorentini. Per ricordarsi di questo momento tutti gli anni la mattina di Pasqua il carro viene trasportato da buoi bianchi dal piazzale di Porta al Prato fino al Duomo. Alla Piazza del Duomo il vescovo accende “la colombina”, un piccolo razzo dalle sembianze di un piccione bianco con nel becco un ramoscello d'olivo, che dopo essere stato acceso col fuoco santo percorre una guida ed innesca i fuochi d'artificio posti tutto attorno al brindellone. La colombina arriva dal Duomo e deve anche ritornare. Se cambia il suo percorso, secondo la leggenda sará un anno difficile per Firenze. E che le credenze ce l’hanno base o no? Chi sa? Ma dicono che nel 1966, anno dell’ alluvione a Firenze, la colombina non è riuscita a finire il suo tragitto.
SICILIA
L’altra parte più religiosa d’Italia è la Sicilia.
I siciliani sono profondamente cattolici, e qui sicuramente si trovano feste religiose dappertutto. La Sicilia diventa un grande teatro durante la Settimana Santa, perché è piena di cortei, ricostruzioni della Passione e rappresentazioni. Per esempio, nel comune di San Fratello, nella provincia di Messina c’è la Festa dei Giudei il Venerdì Santo, quando gli uomini si vestono come diavoli, portano uno sgargiante costume, coprono il viso con cappuccio rosso e girano con grande rumore, con trombe e urlano per festeggiare la morte di Gesù, ma come i giùdei realizzano il loro torto, cosi anche questi iniziano piano piano a diventare silenziosi.
A Catania, invece, nella cittá di Adrano si svolge “La Diavolata” la domenica di Pasqua: una dramma religioso, con rappresentazione in Piazza Umberto. Una parte del palco è l’inferno con i diavoli, l’altra è il Paradiso con gli angeli. I protagonisti sono 5 diavoli, guidati da Lucifero, poi la morte, l’anima che é una bambina e un angelo che è un bambino. Alla fine la storia rappresenta il trionfo del bene sul male.
URBANIA E LE UOVA SODE
Ma non esistono solo feste religiose in Italia. In Urbania, nella provincia di Pesaro, si svolge un gioco tradizionale e divertentissimo che si chiama: Punta e cul.
Questo popolare gioco riprende l’appuntamento dell’aia contadina nei giorni delle feste pasquali, quando l’uovo aveva un forte valore economico e di scambio.
La mattina di Pasqua e il lunedì dell’Angelo numerosi cittadini, turisti, giovani e anziani partecipano a questo gioco divertente nella piazza centrale di Urbania.
Per la gara si devono preparare centinaia di uova che sono trasportate nella piazza con canestri di vimini. I partecipanti, dai 15 ai 20, pagano una piccola quota e poi iniziano il gioco. Le uova, in numero doppio rispetto ai partecipanti, vengono sistemate a terra con un disegno a forma di “S”.
A questo punto eseguita la "conta", si decide chi inizia il gioco: il fortunato sceglie il primo uovo a destra o a sinistra della fila a terra (valutandone attentamente la consistenza e la forma); tutti gli altri concorrenti devono prendere il loro uovo seguendo il lato della fila del primo uovo scelto. Inizia così la gara, girando in senso antiorario: vince chi riesce a mantenere il suo uovo intatto battendolo contro quello del vicino. Il giocatore continua così finché il suo uovo si rompe, intascando tutti quelli che riesce a rompere: il gioco viene poi proseguito dal successivo concorrente e così via per 2 giri.
Alla fine, alcuni concorrenti rifanno il gioco battendo la parte dietro e intatta dell’uovo, appunto il “cul”.
PIATTI TIPICI
Ma non possiamo parlare del ‘bel paese’ senza parlare della cucina. Tutte le Regioni hanno un piatto tipico anche per Pasqua, ma alcune tradizioni si trovano dappertutto, come ad esempio l’agnello -che di solito si prepara al forno – e viene portato sulle tavole la domenica. A Roma di solito si mangia l'abbachio, che ha vissuto solo 25-30 giorni e ha mangiato solo il latte di mamma.
Il dolce tipico si chiama la colomba che ha la forma proprio dell’”uccello della pace”.
Questo dolce è nato a Lombardia, ma ha conquistato tutta Italia e prima delle feste i negozi sono pieni delle colombe con gusti diversi.
A Napoli fanno la pastiera napoletana che è un dolce tipico locale, a base in ricotta, mentre in Sardegna fanno le pardules che sono paste dolci ripiene di formaggio o di ricotta di pecora.
La Sicilia anche per Pasqua propone il suo dolce: la cassata siciliana, la sua base è ricotta zuccherata, pan di spagna, pasta reale e frutta candida.
Aletta
Scuola Leonardo da Vinci
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