Dopo l’Unità d’Italia del 1861, il 15 settembre 1864 a Parigi, grazie ad un accordo fra il re Vittorio Emanuele e la Francia di Napoleone III, viene deciso di trasferire la capitale da Torino a un’altra città. Appena la notizia si diffonde non mancano le proteste dei torinesi: la nuova città scelta è Firenze.
Firenze è costretta a cambiare la sua solita routine, la sua pigra vita sociale e rivedere il vecchio assetto urbanistico per accogliere il gran numero di burocrati piemontesi, dare loro uffici, case e alloggi e moltiplicare alberghi e residenze. È l’inizio della modernità.
I palazzi e i conventi ci sono, vengono ristrutturati e adattati così che la Corte e il Governo si trasferiscono nella nuova capitale e scelgono come sede i palazzi storici fiorentini: il 3 febbraio del 1865 il re Vittorio Emanuele trascorre la prima notte nello splendido Palazzo Pitti.
Dalla porta del giardino di Annalena, a due passi dal Giardino di Boboli, può, a suo piacere, andare e venire indisturbato e senza essere visto per recarsi a villa la Petraia per incontrare “ la bella Rosina”, che alla morte di Maria Adelaide d’ Asburgo, diventerà sua moglie.
In poco tempo arrivano a Firenze più di 30 mila persone, cambia la vita della città: aumentano le feste e i ricevimenti, ci sono caffè aperti all’alba, dove si mangia, si balla e si beve da tarda notte fino a giorno fatto, aumenta il lusso e nella nuova capitale ci sono ben nove teatri.
Insomma, Firenze, culla del lingua italiana, nel breve tempo in cui è capitale, lo sarà fino al 24 giugno 1871, data dell’ultima seduta in Palazzo Vecchio, riesce a cambiare e ad adattarsi alla nuova modernità, a trasformarsi per dare a tutte le persone che vi abitano spazi per gli acquisti, per il passeggio, per il tempo libero e per la cultura.….ma questa non è la Firenze che ancora oggi conosciamo?
Maggiori informazioni sulla Storia di Firenze: http://www.aboutflorence.com/history-of-Florence.html
Scuola Leonardo da Vinci Florence
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