Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci
Tra le tante persone che si sono interessate a Leonardo da Vinci quella che ha fatto più scandalo è forse Sigmund Freud. Nei primi anni del 1900 lo psicanalista austriaco cerca infatti di spiegare con un breve trattato perché Leonardo non è stato capito dai suoi contemporanei, perché aveva un comportamento contrastante e scostante nei suoi lavori. Per farlo, analizza un frammento del Codice Atlantico, nel quale Leonardo parla di un suo ricordo di bambino, quando probabilmente inizia la sua passione per il volo: “Questo interesse per il nibbio sembra essere nel mio destino, perché mi sembra di ricordare che quando ancora ero nella culla un nibbio è venuto e mi ha aperto la bocca con la sua coda e mi ha picchiato sulla bocca” (“questo scriver si distintamente del nibbio par che sia mio destino, perché ne la mia prima ricordazione della mia infanzia e mi parea che, essendo io in culla, che un nibbio venissi a me e mi aprissi la bocca colla sua coda, e molte volte mi percotessi con la coda dentro alle labbra”). Freud non nega mai la sua ammirazione per il genio di Leonardo e lo definisce anzi “uno dei più grandi uomini del Rinascimento”. Ma lo prende come esempio di rifiuto della sessualità, e sottolinea come, a suo avviso, il Maestro rifiutasse l’atto sessuale. Infatti, nell’idea di Freud Leonardo evitava il contatto fisico con i suoi allievi, perché “i suoi affetti erano focalizzati verso l’istinto di ricerca”. Insomma, Leonardo sublimava i suoi allievi.
Le tre ipotesi di Freud
La prima ipotesi che fa Freud è associare il nibbio con il membro maschile, che riporta ad un rapporto sessuale orale. Inoltre, Freud associa questo caso ad altri suoi pazienti omosessuali, che da bambini avevano vissuto con troppe attenzioni materne o troppo poche attenzioni paterne. La seconda ipotesi è sul nibbio che richiama la soddisfazione del neonato che viene allattato al seno. Quindi il nibbio sarebbe la personificazione della madre del Maestro, Caterina, che nell’ infanzia di Leonardo ha preso il posto del padre assente. Questo anche il motivo per cui Leonardo amava aiutare e spendere molti soldi per i suoi allievi, belli ma privi di talento. La terza interpretazione che Freud dà a questo ricordo è che la madre di Leonardo lo abbia baciato così intensamente da piccolo da creare un ricordo alterato: il bambino sarebbe così cresciuto con il bisogno di donare altrettanto affetto.
Un errore di traduzione
Freud analizza il ricordo di un nibbio, un uccello, sottolineando come la forte passione per il volo possa far pensare alla volontà nascosta di avere rapporti sessuali. Lo psicanalista sottolinea fin da subito come Leonardo si circondi di giovani e bei ragazzi, con i quali, secondo anche l’uso del periodo, si intratteneva solo intellettualmente: “possiamo pensare che l’affettuoso rapporto di Leonardo con i giovani che, secondo l’uso del tempo, vivevano con lui, non si estendesse all’atto sessuale”. Ma in queste interpretazioni c’è un grande errore, riconosciuto solamente dopo molto tempo. La traduzione tedesca del testo di Leonardo letto da Freud traduce “nibbio” con “Geier”, che significa però “avvoltoio”. Secondo i critici della psicanalisi il valore dell’interpretazione non cambia, malgrado la traduzione errata.
Ad oggi, resta ancora il dubbio e il mistero sulla reale sessualità di Leonardo.
Scuola Leonardo da Vinci Rome
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