I giorni della merla

Perché gli ultimi giorni di gennaio si chiamano i “giorni della merla?” Perché fa un freddo cane.
Seconda la tradizione gli ultimi tre giorni di gennaio non solo sarebbero i più freddi di tutto l’inverno, ma sarebbero anche considerati una sorta di previsione della primavera. Si dice, infatti, che se questi giorni saranno particolarmente freddi, la primavera che seguirà dovrebbe essere calda e soleggiata, mentre tarderà ad arrivare e sarà piovosa se questi giorni non saranno glaciali

Ma perché gli ultimi giorni di gennaio sono chiamati i Giorni della merla?

Secondo un’antica leggenda contadina il mese di Gennaio, che allora aveva solo 28 giorni, era invidioso di una merla dal candido piumaggio e ogni volta che questa usciva dal nido in cerca di cibo, il mese dispettoso le mandava incontro venti gelidi e tempeste di neve.
Un anno la merla si fece furba e mise da parte una bella scorta di cibo così da non dover uscire neppure un giorno. Quando Gennaio lo venne a sapere, sentendosi preso in giro, chiese 3 giorni in prestito a Febbraio e scatenò una furiosa tormenta di neve per punirla. La povera merla, che era uscita del tutto impreparata, fu costretta a rifugiarsi per tre giorni in un comignolo: riuscì a sopravvivere, ma da quel momento il suo piumaggio divenne nero come il carbone.

​E così i giorni in cui “fa un freddo cane" vengono ricordati come i giorni della merla.

Un freddo cane....

Anche l’origine di questo modo di dire che ha come protagonista il migliore amico dell'uomo è piuttosto interessante.
Se oggi il cane è considerato l’animale da compagnia per eccellenza, in passato non riceveva un trattamento tanto privilegiato. Nei secoli scorsi, infatti, i cani erano infatti tenuti fuori di casa, a guardia della proprietà, spesso in catene e affamati per essere più feroci nei confronti di eventuali intrusi.
Va da sé quindi che i cani fossero gli animali a soffrire maggiormente l'arrivo dell'inverno e del gelo e che da qui sia derivata l’espressione "freddo da cani".

Potrebbe aver contribuito a consolidare il senso di questo modo di dire anche la consuetudine eschimese di misurare il freddo in base al numero di cani che era necessario far entrare nelle tende per potersi riscaldare: "oggi ha fatto un freddo cane" oppure "oggi ha fatto freddo per due cani".

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