Ogni anno, la sera del Venerdì Santo, Roma si raccoglie attorno a uno degli appuntamenti più intensi e simbolici della Settimana Santa: la Via Crucis al Colosseo. È una celebrazione che unisce fede, silenzio e memoria, in uno dei luoghi più iconici del mondo cristiano e della storia dell’umanità.
Questa tradizione, ripristinata da Papa Paolo VI nel 1964, affonda le sue radici nei primi secoli della Chiesa. Il Colosseo, simbolo del martirio dei primi cristiani, diventa il teatro di una preghiera pubblica che attraversa le quattordici stazioni della Passione di Cristo, dalla condanna a morte fino alla sepoltura.
Il rito è presieduto dal Papa, che guida i fedeli in un cammino spirituale fatto di letture, riflessioni e preghiere. Ogni stazione è accompagnata da meditazioni scritte appositamente per l’occasione. Negli ultimi anni, questi testi sono stati affidati a persone comuni, famiglie, giovani, religiosi, detenuti, migranti: voci diverse, spesso segnate dalla sofferenza, che offrono uno sguardo contemporaneo sulla Passione.
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Il percorso della Via Crucis si snoda dal Colosseo al Tempio di Venere, passando per l’Arco di Costantino. La croce, portata a turno da diversi gruppi – religiosi, volontari, persone provenienti da contesti difficili – avanza lentamente nel buio, illuminata da fiaccole e accompagnata da un silenzio profondo, quasi sospeso. È un momento di forte impatto visivo ed emotivo, capace di coinvolgere anche chi osserva da lontano, o segue la celebrazione in televisione.
La scelta del Colosseo non è solo scenografica: è un richiamo concreto al martirio dei cristiani dei primi secoli, e più in generale alla sofferenza umana in ogni tempo. In questo senso, la Via Crucis al Colosseo assume anche un valore universale. Non parla solo ai credenti, ma a chiunque si interroghi sul dolore, sulla giustizia, sul senso della vita e della morte.

Negli ultimi anni, in un mondo segnato da guerre, migrazioni forzate, crisi sociali e ambientali, le meditazioni della Via Crucis hanno spesso toccato temi molto attuali: la solitudine, l’abbandono, la paura, ma anche la speranza, la solidarietà e il perdono. È una preghiera che prova a mettersi in ascolto delle ferite del presente, per trasformarle in segni di umanità condivisa.
La Via Crucis al Colosseo non è solo una tradizione religiosa: è anche un segno culturale, un invito a fermarsi, a riflettere sul senso della sofferenza e della solidarietà. È un modo per riscoprire, ogni anno, il valore del Venerdì Santo non solo come ricorrenza liturgica, ma come occasione di raccoglimento e consapevolezza.
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Scuola Leonardo da Vinci Rome
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We, from Leonardo da Vinci School have one mission – to introduce you to this exciting urban symphony. Every year thousand of students from more than 90 countries jump into this adventure hand in hand with us. Leonardo da Vinci School is not only leading language institute, but centre of Italian culture and lifestyle. We match our vast experience with our student’ eagerness to know and learn and together we make it happen.
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