Le origini del nome

Vi siete mai chiesti perché gli artisti del Rinascimento siano conosciuti con un soprannome, mentre Leonardo sia semplicemente Leonardo? Per esempio, Sandro Botticelli, grande amico del Maestro, si chiama in realtà Alessandro di Mariano Filipepi. Deve il suo soprannome al mestiere del fratello, che riceveva i soldi per il Monte di Pietà su una botte. Oppure Verrocchio, maestro di Leonardo e Sandro, che prende il nome dell’orafo, Verrocchi, dal quale lavorava da giovane, ma che in realtà si chiama Andrea di Michele di Francesco di Cione. Oppure ancora Paolo di Dono, conosciuto come Paolo Uccello per l’abilità nel dipingere gli uccelli. In questo tempo si usano i patronimici, cioè al posto del cognome si dice il nome del padre. Per Leonardo, invece, si usa il luogo di origine, da Vinci appunto.

Storia di una famiglia

Casa natale di Leonardo

Leonardo è infatti un figlio bastardo avuto fuori dal matrimonio. Il padre naturale, ser Piero, è erede di una famiglia importante di notai, con conoscenze molto importanti. Quindi la nascita di un figlio illegittimo può essere un grave danno per gli affari di famiglia. Inoltre, la madre di Leonardo, Caterina, è una povera contadina delle campagne di Vinci. Riconoscere il bambino sarebbe stato uno scandalo. Una dimostrazione della stranezza della situazione è anche il nome, inesistente nelle famiglie dei genitori. Se Leonardo fosse stato riconosciuto come legittimo, avrebbe potuto chiamarsi Antonio, o Guido o Michele come i nonni. Alla nascita del bambino si occupa di ogni cosa il nonno, ser Antonio, che fa partorire Caterina ad Anchiano, tre chilometri da Vinci, così che nessuno sappia nulla.

Il giorno dopo si occupa del battesimo, così che il bambino non abbia problemi agli occhi di Dio. Così, per cinque anni, il piccolo Leonardo cresce a Vinci, curato dalla madre e ignorato dal padre.

Nel frattempo Caterina sposa con un certo Accattabriga, mentre ser Piero sposa Albiera di Giovanni Amadori. Caterina ha quattro figli, mentre Albiera sembra essere sterile. Ma ser Piero ha bisogno di eredi, così nel 1457 ser Antonio decide di registrare il piccolo Leonardo come componente della famiglia. Nel documento leggiamo: “Lionardo figliuolo di ser Piero non legiptimo, nato di lui et della Catherina, che al presente è donna di Accattabriga di Piero del Vacca da Vinci, d’anni 5”. Così, finalmente, Leonardo esiste ufficialmente nella storia.

Il talento

Un giorno un contadino di ser Piero gli chiede di decorargli una forma di legno, così lui decide di testare il figlio, che raffigura una bellissima testa di Medusa. Ser Piero è impressionato dal talento di Leonardo (anche se poi vende l’opera per 100 ducati) e capisce quale sarà il suo futuro: lo porta a Firenze per imparare un mestiere. Come primogenito dovrebbe diventare notaio, come vuole la tradizione della famiglia, ma la legge di Firenze vieta gli studi regolari ai nati fuori dal matrimonio. Per questo motivo Leonardo cerca sempre di imparare il latino, come fanno le persone di cultura. Fortunatamente per noi, Leonardo entra a bottega dal Verrocchio e diventa artista.A Firenze, però, soffre per la nostalgia della madre, al punto che inventa un gioco di parole da usare come firma: (Leonardo) di s. p. ero, ovvero, di ser Piero, oppure, dispero (disperare). Della madre non abbiamo più notizie fino a quando raggiunge il figlio a Milano, ma muore poco dopo, gettando Leonardo nella disperazione vera. Infatti, da questo momento inizia una serie di ritratti di donne, che gli studiosi ritengono essere un omaggio a Caterina. Nella prima bottega di Verrocchio la prima opera sicura che abbiamo di Leonardo è l’angelo di sinistra nel Battesimo di Cristo (1470 c.). il dipinto è così straordinario che Verrocchio, Maestro con esperienza, decide di smettere di dipingere, poiché il giovane ragazzo lo ha già superato in tecnica e bravura. Da questo momento in poi tutto il resto è storia.

La bottega

La bottega è come una seconda famiglia: Leonardo si è circondato di numerosi allievi. Tra questi i più importanti sono senza dubbio:

  • Gian Giacomo Caprotti, detto Salaì, il preferito, nonché esempio per molti ritratti.
  • Francesco Melzi, che riceve in eredità tutti i fogli e gli scritti di Leonardo.
  • Tommaso Masini, detto Zoroastro, che costruisce molte delle macchine progettate da Leonardo e prova, senza successo, le macchine del volo.
  • Giovanni Antonio Boltraffio, tra i più talentuosi allievi, si pensa che gran parte della Madonna Litta sia opera sua.

I colleghi

Leonardo come giovane Platone

Leonardo era un uomo affabile, ma non andava d’accordo con tutti. Era molto amico di Botticelli e del Perugino, mentre Filippo Lippi era solito finire le opere che il Maestro si rifiutava di completare. Ovviamente con Verrocchio aveva un rapporto particolare, anche dopo la pittura del Battesimo di Cristo. Raffaello aveva un’ammirazione speciale per Leonardo, tanto che all’inizio cerca di imitarne i tratti e poi lo raffigura come Platone in Vaticano. Con il giovane Michelangelo, invece, non c’è mai stato un rapporto amichevole. Appena i due si incontravano per strada litigavano, discutevano su tutto. Dalle cronache sappiamo che solamente una volta Leonardo si è infuriato, quando Michelangelo lo ha preso in giro per non essere riuscito a realizzare il cavallo per casa Sforza.

I mecenati

Leonardo ha legato i suoi lavori a tre personaggi fondamentali:

Lorenzo il Magnifico
Ludovico Sforza
Cesare Borgia
  • Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, signore illuminato di Firenze, che non amerà mai a pieno Leonardo per la sua mancanza di cultura, tanto che lo manderà a Milano presentandolo come musicista.
  • Ludovico Sforza, detto il Moro, signore di Milano. Apprezza l’opera di Leonardo, soprattutto le applicazioni delle macchine. Appena lo conosce lo nomina immediatamente come responsabile di tutte le feste e banchetti della corte di Milano.
  • Cesare Borgia, detto il Valentino, capo dell’esercito di Papa Alessandro VI. Affida a Leonardo le pianificazioni urbanistiche e la realizzazione di grandi opere e fortezze.

CURIOSITÀ: Secondo una recente ricerca sugli eredi della famiglia di Leonardo, tra i suoi discendenti ci sarebbe anche il regista Sandro Zeffirelli.

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