Passeggiando per le strade di Roma, accanto alle rovine antiche e alle chiese maestose, si nasconde una piccola statua che da secoli è simbolo della voce del popolo romano: Pasquino. Situata all’angolo tra piazza Pasquino e via del Governo Vecchio, vicino a piazza Navona, questa statua apparentemente modesta custodisce una storia affascinante, fatta di satira, coraggio e amore per la libertà di espressione.
Ma chi è Pasquino?
Pasquino è un frammento di una statua di epoca ellenistica o romana, probabilmente rappresentante Menelao con il corpo di Patroclo, rinvenuta nel 1501 durante dei lavori stradali. Invece di essere distrutta o dimenticata, fu posizionata su un piedistallo e divenne, nel tempo, un “portavoce” dei cittadini. Infatti, dal XVI secolo in poi, i romani iniziarono ad attaccare sul collo o sulle braccia del Pasquino dei foglietti anonimi, chiamati “pasquinate”, contenenti versi satirici o critiche pungenti contro il potere papale, le autorità e i personaggi più influenti della città.

Il fenomeno delle pasquinate si diffuse rapidamente, dando vita a una vera e propria tradizione di “statue parlanti” a Roma: Madama Lucrezia, Marforio, Abate Luigi e altre figure di pietra iniziarono a “dialogare” con Pasquino, rispondendo con versi altrettanto ironici. Queste statue divennero così una sorta di social network ante litteram, dove il popolo, pur in un clima di censura, poteva esprimere la propria opinione con arguzia e ironia.
Ascolta la puntata del podcast ITALIANO ON-AIR dove viene citata anche la storia della statua di Pasquino a Roma. Il nostro podcast è pensato per aiutarti ad allenare l’ascolto della lingua italiana, migliorare la comprensione e imparare nuovi vocaboli ed espressioni utili, attraverso storie, curiosità e cultura italiana:
Il nome Pasquino sembra derivare da un barbiere o sarto di nome Pasquino che abitava nella zona, famoso per la sua lingua tagliente e per le battute irriverenti. Quando la statua fu collocata lì, il popolo volle mantenere vivo lo spirito satirico del sarto, trasferendo sulla pietra le critiche che un tempo erano pronunciate a voce.
Il 25 aprile, a Roma, si celebrava la festa di Pasquino, che dal 1508 al 1539 animò il rione Parione con colori, maschere e poesia. In questa occasione, gli studenti e i professori della Sapienza adornavano la celebre statua con drappi e ghirlande, e vi affiggevano epigrammi in latino o in volgare, composti per lodare papi e cardinali o celebrare eventi religiosi. Questi componimenti venivano scelti e approvati da un “segretario di Pasquino” e letti pubblicamente davanti a curiosi e letterati. Era una festa di cultura e prestigio accademico, che trasformava la statua in un simbolo di erudizione e devozione, ben prima che Pasquino diventasse il portavoce ironico e satirico del popolo romano. Solo in seguito le pasquinate assunsero toni satirici e critici, trattando spesso temi politici, ingiustizie sociali o ironizzando sulla burocrazia, con il tipico spirito mordace romano.
Scoprire Roma insolita
Visitare Pasquino significa scoprire un angolo di Roma che va oltre i monumenti grandiosi: qui si respira la voce del popolo, si percepisce la voglia di libertà e di giustizia che ha attraversato i secoli.

Ancora oggi Pasquino rimane un simbolo della resistenza culturale, della creatività e dell’ironia che caratterizzano l’anima di Roma. Per chi studia italiano, Pasquino rappresenta un’opportunità per approfondire non solo la lingua, ma anche il carattere degli italiani, la loro capacità di ridere anche nei momenti difficili e di usare l’umorismo come arma di difesa contro le ingiustizie.
Durante la tua permanenza a Roma, ti consigliamo di passare a salutarlo: fermati qualche minuto, osserva le pasquinate affisse sul suo piedistallo e lasciati ispirare dalla voce di chi, anche se di pietra, continua a parlare.
Così, quando passerai accanto al Pasquino, saprai di non trovarti davanti a una semplice statua rotta, ma davanti a un simbolo eterno di libertà, un alleato silenzioso per chi vuole cambiare le cose con la forza delle parole.
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Scuola Leonardo da Vinci Rome
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