Se vi trovaste a Torino e vi venisse voglia di una bella bistecca di vitello con l'osso impanata, dovete cercare un ristorante tradizionale e ordinare una grissinopoli. Avete capito bene, i veri torinesi non mangiano la milanese, ma la grissinopli. La versione sabauda della bistecca impanata prende il suo nome dal fatto di essere ricoperta da una consistente impanatura di grissini sminuzzati grossolanamente.
Si tratta indubbiamene di un secondo per buone forchette: infatti la cotoletta di sanato (un vitello molto giovane) viene tagliata spessa, passata nell’uovo e infine fritta nel burro chiarificato. Il risultato è una bistecca morbida, ma ricoperta da una crosta molto croccante.
Il nome grissinopoli deriva dall’appellativo un po’ spregiativo attribuito a Torino dallo scrittore Emilio Salgari (il padre del mitico Sandokan), che definiva il capoluogo piemontese capitale dei grissini. D’altra parte, a Torino i grissini furono inventati dai panettieri di corte proprio con l’intento di creare un pane più digeribile per il gracile Vittorio Amedeo II.
Il Ristorante Alba (via San Pio V, 8), nel quartiere di San Salvario, è stato il primo a preparare e proporre la grissinopoli ai propri clienti. Nel corso degli anni, tuttavia, il piatto si è diffuso in diversi locali cittadini, con tanto di varianti sul tema.
Sempre nel quartiere di San Salvario, vero paradiso della ristorazione e degli aperitivi torinesi, la grissinopoli si può assaggiare qui:
- Bottega Baretti – via Sant'Anselmo, 28
- La Società dei Carbonari – via Silvio Pellico, 7
- Il Bistrot della Bottega del Gusto – via Sant'Anselmo, 4F
- Gran Torino & Co. – via Silvio Pellico, 2/Bis
Spostandosi più verso il centro, invece, si può andare qui:
- La Madama della Rocca – via della Rocca, 4
- Ristorante Monferrato – via Monferrato, 6
- La Ristonomia del Bertola – via Bertola, 41E
- La Cantina VB – via delle Rosine, 1
Da provare anche lo Snodo (corso Castelfidardo, 22) all’interno dei rinnovati locali delle OGR
Se dopo aver assaggiato la grissinopoli torinese voleste prepararvela anche a casa, ve la proponiamo nella versione dello chef stellato Marco Sacco
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