Torino non potrebbe dirsi capitale del barocco se nel 1666 non vi fosse giunto, inviato dal padre generale dei teatini a dirigere i lavori di rinnovamento della chiesa di San Lorenzo, Guarino Guarini.
Gli bastarono 17 anni per stravolgere la lineare severità del capoluogo sabaudo e disseminarvi perle di meraviglia.
Nato quattrocento anni fa a Modena, più precisamente il 17 gennaio del 1624, Guarino Guarini fu architetto, teologo, matematico, studioso di filosofia e astronomia. Ebbe modo di formarsi a Roma alla scuola di Francesco Borromini, osservando i cantieri di San Carlino alle Quattro Fontane, dell'Oratorio dei Filippini e di Sant'Ivo alla Sapienza. I suoi studi dedicati alla teoria della luce, che ne fecero precursore della teoria ondulatoria formulata Huygens, ebbero grande impatto nel suo stile architettonico, dove questo elemento ha un ruolo centrale.
Alla centralità e alla declinazione della luce negli ambienti si deve, infatti, la bellezza mozzafiato delle sue opere più celebri, che ai tempi letteralmente ridisegnarono lo “skyline” torinese.
La Reale Chiesa di San Lorenzo e la Cappella della Sindone, con le loro cupole ardite al limite dell’equilibrio strutturale, sono i suoi capolavori assoluti. Sono gli edifici che saltano subito all’occhio del visitatore che passeggia per Piazza Castello.
Frutto del sodalizio con il principe Emanuele Filiberto di Savoia Carignano, che si innamorò delle sue soluzioni innovative dell’architetto, è Palazzo Carignano,che con i giochi di linee concave-convesse della facciata e lo scalone interno, è la vera icona del barocco piemontese.
Del Guarini è l’impostazione dell’aula ovale dell’ingresso della chiesa più amata dai Torinesi, cioè il Santuario della Consolata, a cui metteranno mano più avanti anche Filippo Juvarra e Carlo Ceppi.
La sua opera meno conosciuta, ma non per questo meno interessante, è la Chiesa dell’Immacolata Concezione, che sorge in via dell’Arsenale all’angolo con via Lascaris. È il capolavoro che non ti aspetti, perché dall’esterno non si possono assolutamente immaginare la dinamicità e la straordinaria luminosità dell’interno.
Che cosa aspettate, quindi, a venire a Torino? I gioielli barocchi di Guarino Guarini fanno sempre parte delle visite guidate che la nostra scuola organizza per gli studenti.
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