Se non avete ancora visto la fortunatissima serie italiana Guida astrologica per cuori infranti diretta da Bindu De Stoppani e Michela Andreozzi, dovete assolutamente farlo. Dopo vi verrà un’irrefrenabile voglia di venire a Torino, come ci hanno raccontato ultimamente molti nostri studenti.
Le due stagioni distribuite da Netflix raccontano le vicende paradossali e gli incontri surreali dell’imbranata e timida Alice Bassi alla ricerca del grande amore. La protagonista, che lavora come assistente di produzione in un piccolo network televisivo sull’orlo del fallimento, deve destreggiarsi fra l’indimenticato ex-fidanzato e collega Carlo, che sta per sposarsi e diventare padre, e il nuovo affascinante direttore creativo Davide, incaricato di rimettere in sesto l’azienda e ben presto suo sogno proibito.
La vita di Alice prende una piega inaspettata quando fa amicizia con Tio, l’attore di punta della soap opera prodotta dal network televisivo e sedicente guru dell’astrologia. Seguendo i consigli di Tio, Alice inizia a uscire con uomini in teoria compatibili col suo segno zodiacale. Tuttavia, nonostante le migliori premesse, incontri imbarazzanti e spiacevoli sorprese sono all’ordine del giorno per la svampitissima protagonista. Anche se la seconda stagione si conclude con il lieto fine, la commedia è divertente e mai sdolcinata.
Parte del successo della serie, prodotta anche con il contributo di Piemonte Film Tv Fund e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, è la sua ambientazione torinese. Torino è davvero una location d’eccezione e si mostra in tutta la sua bellezza, mentre i personaggi la attraversano a piedi, in macchina o in moto di giorno e di notte.
Sicuramenti i luoghi più iconici della serie sono i Docks Dora, un vecchio complesso di magazzini costruiti all’inizio del Novecento e cuore della cultura underground della città negli anni ’90, in cui si trova la sede del network televisivo in cui lavora Alice e il Museo del Cinema, con tutta la sua straordinaria collezione, in cui è ambientato l’ultimo episodio della prima stagione.
Ma poi Torino è dappertutto: in moltissime inquadrature si vedono la Mole Antonelliana, la Basilica di Superga, le Residenze Reali, le piazze, i palazzi barocchi e liberty, le montagne e i ponti sul Po. La dimensione più intima della città la si trova, invece, negli appartamenti in cui vivono i personaggi: non sono set costruiti, ma reali appartamenti privati della città.
Vi siete incuriositi? Siamo sicuri che, dopo aver visto la serie, ci raggiungerete molto presto a Torino.
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