Vi siete mai chiesti perché gli atleti italiani nelle competizioni internazionali indossino divise blu e siano chiamati Azzurri?
L’origine di questa usanza risale al 1911, quando la nazionale di calcio italiana affrontò a Milano l'Ungheria. Da allora il termine maglia azzurra indica l’apparizione internazionale dell’Italia, ma la storia di questo colore ha una tradizione ben più aulica nel nostro paese. Esiste, infatti, un colore chiamato "Azzurro Savoia" o "Blu Savoia": una gradazione cromatica intermedia fra il blu pavone e il pervinca. Deve il suo nome al fatto di essere il colore della Famiglia Savoia, la dinastia che ha regnato in Italia dal 1861 al 1946.
L'origine del colore sembra risalire al 1366 quando Amedeo VI di Savoia, prima di partire per la crociata voluta da papa Urbano V in difesa dell'imperatore bizantino Giovanni V Paleologo, fece issare sulla nave ammiraglia della sua flotta una bandiera azzurra accanto allo stendardo rosso-crociato in argento dei Savoia. La scelta aveva un’implicazione religiosa in quanto il blu è considerato anche il colore della Madonna. Da quel momento in poi il blu fece sempre parte delle bandiere e del cerimoniale sabaudi.
Blu, sempre facendo riferimento al culto mariano, divennero i nastri dell'Ordine dell'Annunziata, la massima insegna cavalleresca di Casa Savoia e del regno d'Italia
Dato che in araldica significa legge e comando, il blu divenne colore nazionale con l'unità d'Italia (1861) ed il suo l’uso continuò anche dopo la nascita della Repubblica (1946): una bordatura di blu Savoia è inserita sull'orlo dello stendardo presidenziale italiano e sulle bandiere istituzionali di alcune primarie cariche
pubbliche, blu sono la fascia distintiva dei presidenti delle province d'Italia ed i velivoli delle Frecce Tricolori.
Pare che lo stesso termine fiabesco principe azzurro faccia riferimento al colore dei Savoia, una dinastia che per quasi un millennio ha avuto un ruolo importante nelle vicende europee e che poteva effettivamente generare principi da favola.
Grazie alla Scuola Leonardo da Vinci di Torino per questo articolo.
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