Negroni: il suo legame con Firenze

Pronunciando queste parole: “Made in Italy”, i cocktail non sono i primi prodotti a venirci in mente. Ma che cosa potrebbe rappresentare meglio il Belpaese di un cocktail inventato da un nobile cosmopolita miscelando il gin inglese con due ingredienti orgogliosamente italiani? Ed è per questa ragione che oggi andremo alla scoperta di una bevanda che viene considerata l'eccellenza dell'aperitivo.

Parliamo del Negroni, che pur avendo compiuto ben 104 anni, non passa mai di moda. Nacque a Firenze fra il 1917 e il 1920 - si colloca l’anno di nascita nel 1919 grazie ad alcune documentazioni rinvenute -, ideato dal Conte Camillo Negroni, il quale era un cittadino del mondo di origine fiorentina. Aveva vissuto a Londra, negli Stati Uniti, dove di sicuro nella Grande Mela aveva avuto occasione di assaggiare l’Americano, di cui il Negroni è, se così possiamo definirlo, la versione rinforzata.

Il conte, tornato a Firenze, ebbe l’idea di proporre un cocktail all'americana nell’aristocratico Caffè Casoni, in via de’ Tornabuoni, dunque chiese all’allora barista Fosco Scarselli di rafforzare il suo cocktail preferito, l'Americano. Gli chiese di aggiungere una dose di gin in sostituzione del seltz, in memoria dei suoi ultimi viaggi londinesi. Uno dei motivi per cui il Negroni è così popolare è perché è estremamente semplice da preparare poiché contiene solo 3 ingredienti: Gin, Campari e Vermouth rosso: un terzo, un terzo, un terzo. A contraddistinguere questa bevanda alcolica dalle altre è la fetta d’arancia. Una sorta di firma stessa del conte. “Per quei tempi era un vero lusso e un modo per distinguersi, visto che prima di lui tutti mettevano solo un po’ di scorza di limone” sottolinea Luca Picchi, esperto in materia e barman fiorentino del famoso Caffè Gilli, scrivendo sull’argomento perfino un libro per la casa editrice Giunti: Negroni Cocktail, una leggenda italiana (2015).

La fama del drink cominciò a diffondersi rapidamente. Era una vera e propria novità e all’inizio veniva definito come un Americano alla maniera del conte Negroni, ma solo successivamente diventerà Negroni, simbolo del Rinascimento del bere italiano. Nonostante tutto cominci a Firenze, gli altri due ingredienti utilizzati sono legati ai maggiori centri urbani dell’Italia settentrionale. Il Campari, infatti, nasce a Milano dal genio creativo di Gaspare Campari, il Vermouth, invece, ha origine nella città di Torino. La sua popolarità aumenta durante gli anni della Dolce Vita, periodo in cui l’Italia è invasa dai più grandi artisti del mondo. Il successo è così grande che viene addirittura citato nei racconti di Ernest Hemingway e di Ian Fleming.

Con questo successo la famiglia Negroni si affrettò a cavalcare il trend e fondò la Negroni Distillery a Treviso, dove lavorarono duramente per produrre il Negroni a livello industriale. Questa distilleria è ancora aperta oggi ma ora è di proprietà di un'altra famiglia.

Se credi che il Negroni sia troppo forte o non di tuo gusto, sappi che esistono alcune varianti da provare, come ad esempio: il Negroni Sbagliato - creato da Mirko Stocchetto del Bar Basso di via Plinio a Milano, il gin viene sostituito dal vino bianco frizzante o dallo spumante Brut per renderlo più dolce; l’Americano - il predecessore del Negroni che include Campari, vermouth e una spruzzata di soda; il Negrosky - inventato da Mahjoub con la vodka al posto del gin.


Il Negroni ha iniziato a diventare popolare negli ultimi dieci anni. Lo si considera come uno dei migliori cocktail Campari d'Italia! Con il suo aspetto rosso, è ideale per ravvivare il feed di qualsiasi social, celebrando così l’unicità di una storia secolare, dal cuore tutto italiano.

Il Negroni in un film
Se non lo avete ancora visto vi consigliamo il documentario Looking for Negroni di Federico Micali che porta sul grande schermo la storia del cocktail ricostruita dal barman Luca Picchi.

Picchi ha scritto sull’argomento ben due libri che ripercorrono tra storia e leggenda la nascita di uno dei cocktail più famosi al mondo, che nasce, come per magia.

Un momento di relax
E dopo aver tanto parlato della storia del famoso cocktail scommettiamo che vi è venuta sete! Ecco la preparazione del Negroni del barman di Luca Picchi, provate a replicarlo e godetevi questo attimo di relax.

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