Indubbiamente Piazza San Carlo. Infatti, la chiamano anche il “Salotto di Torino”. Con una superficie di 12.768 metri quadrati, oggi è una delle più ampie zone pedonalizzate della città. Il suo attuale aspetto lo si deve all’architetto torinese Carlo di Castellamonte che vi operò nel XVII secolo, ma il più degli attuali portici furono progettati un secolo dopo dall’architetto romano Benedetto Alfieri.
La storia di Piazza San Carlo
La storia della Piazza, il cui nome è celebrazione di San Carlo Borromeo, è indissolubilmente intrecciata con le vicende della famiglia Savoia, fra cui l’arrivo della più importante e discussa reliquia al mondo: la Sacra Sindone, cioè il lenzuolo in cui sarebbe stato avvolto il corpo di Cristo dopo la Crocifissione.
Il trasloco della Sindone a Torino lo si deve a Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa 'd Fer (letteralmente Testa di ferro). La capitale del Ducato di Savoia era già stata trasferita da Chambery a Torino da quindici anni quando Emanuele Filiberto riuscì, con un astuto pretesto, a trasferire il più importante simbolo del prestigio sabaudo in città.
La grande occasione si presentò nel 1578, quando Carlo Borromeo – allora arcivescovo di Milano – espresse la volontà di recarsi in pellegrinaggio alla Sindone, per sciogliere il voto fatto per fermare una grave epidemia di peste. Il Duca, per abbreviare il viaggio dell'ormai anziano (e in fama di santità) arcivescovo milanese, decise di far portare temporaneamente la Sindone a Torino. Solo che dopo il pellegrinaggio di San Carlo la reliquia mai più fece ritorno a Chambery. Ancora oggi il ricordo della Sindone compare in un piccolo affresco posto all’angolo con via Alfieri.
All’epoca la piazza, che si chiamava Piazza Reale, era ben diversa da oggi perché si trovava fuori dalle mura e ancora non c’erano le due chiese gemelle. I lavori per la costruzione della Chiesa di San Carlo, a cui la piazza fu intitolata, iniziarono nel 1619; quelli della Chiesa di Santa Cristina, in cui si fece seppellire l’omonima Madama Reale, nel 1639. Alla volontà di Madama Cristina si deve, fra l’altro, la costruzione - fra il 1643 e il 1646 - dei portici monumentali, decorati con i trofei militari di Carlo Emanuele III.
A partire dal 1650 la piazza venne utilizzata per funzioni militari e prese il nome di Piazza d’Armi, mentre nel 1706, durante l’assedio francese della città, fu colpita da tre palle di cannone, ancora oggi incastonate nella facciata del palazzo che sovrasta il Caffè Mokita.
Durante l’occupazione napoleonica piazza San Carlo divenne temporaneamente Place Napoléon, mentre il 21 settembre del 1864 fu teatro di uno dei fatti più cruenti della storia di Torino. Vi persero, infatti, la vita ben 184 persone, che erano scese in piazza per protestare pacificamente contro il trasferimento della capitale d’Italia a Firenze.
Piazza San Carlo è uno dei luoghi più amati da torinesi e da turisti perché è un vero concentrato di curiosità e bellezza. Proprio per questo motivo l'abbiamo scelta come sede della nostra nuova scuola a Torino (ma sssh è ancora un segreto).
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